lunedì 12 maggio 2008

Ex cathedra

Il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha lasciato la guida del suo partito al ministro della Difesa Ignazio La Russa.
E l'ultimo suo discorso da leader di An è stata una vera e propria lectio magistralis.
Sentite un po' che carichi di briscola.
"La mia elezione a Montecitorio - ha detto Fini - è il segno della fine del Dopoguerra". Alla facciaccia di una sinistra "inguaribilmente afflitta dal suo complesso di superiorità nei confronti della società italiana (e qui credo proprio che parlasse di me, n.d.r.). Una sinistra che non ha ancora capito che il cambiamento non si fa con quel riformismo illuminato che cala dall'alto le sue ricette di laboratorio, ma si realizza solo con una rivoluzione conservatrice, ben agganciata alle radici, all'identità".
Ma per fortuna "l'illuminismo astratto ed elitario della sinistra (è di nuovo a me, che si riferiva, n.d.r.)" è stato punito, "il fossato superato, la frattura della destra con la società ricomposta, la condizione di minorità finita".
E qui è stato perentorio, il neopresidente della Camera: "Non siamo più figli di un dio minore!".

Che vi devo dire, camerati?
Io son d'accordo con l'onorevole Fini: voi non siete figli di un dio minore.
E siccome siete grandicelli, ormai, è tempo che sappiate di chi siete figli.

9 commenti:

Fabio Montale ha detto...

Non so se pensasse a Lei, ma tutto sommato non sono troppo in disaccordo. Una maggior concretezza avrebbe giovato il piu' delle volte.
Abbiamo comunque vinto tutti, non fosse altro perche' Menia sara' sottosegretario alla cultura. Sotto. Segretario.

Fabio Montale ha detto...

Rettifico: Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Non ce l'hanno fatta neanche loro a metterlo alla cultura!

Zimisce ha detto...

Mamma mia. rivoluzione conservatrice... Carletto delle Piane! Il povero Ernst J. si rivolta nella tomba!

Zimisce ha detto...

E, non voglio portar sfiga, ma secondo me ci diventa pure presidente del consiglio, sto avanzo di robivecchi.

tic. ha detto...

Chissà...
Ma il futuro non è scritto.

Zimisce ha detto...

Vero vero, speriamo in qualche risvolto inaspettato. O nella ormai famigerata Provvidenza.

tic. ha detto...

Federico di Prussia parlava di "Sua maestà il caso, che in questo miserabile universo fa i tre quarti del lavoro".

Anonimo ha detto...

Già.
Basta che quando ci si ritrova con una carota in culo non si dica che si è caduti nell'orto..

tic. ha detto...

La questione da me posta si presta certamente ad ironie, caro il mio lottatore proveniente dallo splendido Paese del Sol Levante.
Ma è meno imbecille di quanto sembri...
Volendo, ci si può imbastire una critica al costruttivismo di certa sinistra (la parte politica di tanti - spesso, ahi ahi ahi, pericolosissimi - ingegneri d'anime): i marxisti, per capirci, corrispondono perfettamente all'identikit dei costruttivisti PERICOLOSI.

Spesso è solamente il caso (o gli effetti inintenzionali delle azioni umane) a determinare gli scenari su cui la politica si trova ad agire.
Saperlo aiuta a non farsi venire il fegato grosso come il culo quando si perde un'elezione politica(oggi ho cercato di scrivere qualcosa di simile a lalligatore...).
Anche se non costituisce un alibi per l'inazione.