lunedì 31 maggio 2010

Parlo ancora di Argentina (chi mi conosce un po' sa bene che...)

Ne ha parlato pure Repubblica di sabato scorso, lo so, ma nel caso vi fosse sfuggito ecco a voi, su talkischeap, L'eredità del colonnello di Carlos Trillo e Lucas Varela: una storia sconvolgente sulla follia Argentina degli anni Settanta (la dittatura militare, detta anche Processo di Riorganizzazione Nazionale, e trentamila scomparsi) e sui suoi frutti marci.
Carlos Trillo - uno tra i più grandi scrittori di fumetti di sempre – nella prefazione al libro ricorda quello che disse nel 1976, subito dopo il golpe, il generale Ibérico Saint-Jean, governatore militare della provincia di Buenos Aires: «Prima uccideremo tutti i sovversivi, poi uccideremo i loro collaboratori, poi i simpatizzanti, poi gli indifferenti e infine i timidi». I militari argentini di allora, annota l'autore, erano fatti così: avrebbero ucciso quasi tutti. In nome del patriottismo, in nome dei valori cristiani (e quanti cappellani cattolici a benedire gli assassini, alcuni anche a torturare di persona...), in nome dell'ordine borghese.

Il ripugnante Elio Guastavino, protagonista de L'Eredità del colonnello (ma il titolo originale, molto significativamente, è El Sindrome Guastavino), è il figlio bacatissimo di un torturatore, uno di quei mostri che tra il 1976 e il 1983 pensavano a se stessi come agli eroi della patria Argentina in guerra contro il comunismo e la cosiddetta “sovversione apolide”.
È come se Trillo si fosse chiesto cosa potesse essere rimasto, oggigiorno, nell'anima del suo Paese, dei veleni inoculati dai Videla, dai Massera, dagli Agosti durante i sette anni di infamia e vergogna del loro potere criminale.
La risposta è uno squallore indicibile, libero di dispiegarsi, finalmente, oltre ogni ipocrisia perbenista, e di mostrarsi e di farsi annusare per quello che è ed è stato: follia e merda.

mercoledì 26 maggio 2010

Parole celebri dalle mie parti (n.84)


"La nostalgia è l'oppio dei vecchi."

(Odon Vallet)

martedì 25 maggio 2010

Dietro a ogni grande uomo c'è sempre una grande donna


Stamattina, alle dieci, mi è arrivato un sms. Il mittente era quella carogna del filosofo Diogene di Sinope detto il Cinico. “Leggi Maran su Repubblica, mi intima. E io non ho potuto far altro che obbedire, non fosse altro perché Alessandro Maran lo conosco bene.
Parlando della prevista sforbiciata da 1.400 euro alla busta paga dei parlamentari, Carmelo Lopapa di Repubblica sostiene che non tutti, nel Palazzo, sarebbero d'accordo.
“Ieri il vicepresidente dei deputati Pd, il friulano Alessandro Maran, ha dato sfogo sul suo blog al sentimento di tanti in Transatlantico. «Mia moglie ormai mi chiede perché non lascio perdere, credo si vergogni – scrive – Ma io l'anno scorso ho dichiarato 122.715 euro e ne ho versati al partito 55mila e 150. Il direttore della Camera di commercio del mio paesello (non di Shangai) guadagna di più. Ormai sputare addosso ai parlamentari è diventato sport nazionale. Magari con l'autorevole avvallo del presidente della Camera (se lo dice lui che non fate niente, dice mia moglie...). Si pensa davvero (lo chiedo anzitutto ai nostri leader) di poter conservare e addirittura rafforzare la democrazia parlamentare con questo andazzo? È chiaro che, di questo passo, Berlusconi otterrà il presidenzialismo (sudamericano) per acclamazione»”.
Da tutto ciò io dovrei forse dedurre che 1.400 euro in meno nella busta paga di Maran potrebbero portare la floridissima democrazia italiana (una democrazia in cui i membri del Parlamento sono, e da un bel po' di tempo, nominati da qualcuno lassù in alto) allo sfascio, al deguello, a Hugo Chavez...
Ma non dedurrò.
Piuttosto, mi colpisce l'insistito richiamo alla moglie del deputato.
Se fosse un espediente retorico, beh, farebbe un po' cagare, diciàmocelo: «Mia moglie ormai mi chiede perché non lascio perdere...»: eddai, su.
Ma io, sinceramente, non credo che lo sia: la signora Maran dev'essere veramente esasperata, povera donna, visto che «ormai sputare addosso ai parlamentari è diventato sport nazionale»!
E si capisce: se non puoi essere orgogliosa, come moglie, di un marito che siede tra i banchi di Montecitorio, tanto valeva sposare, che so? Un professore di scuola media, facciamo uno come Stefano Piredda, col suo ricco stipendio di 1.358,90 svanziche al mese.
In ogni caso, se Alessandro Maran decidesse di lasciare il Parlamento prima del tempo (vedi mai...) conosco veramente una cifra di persone, nel famoso Partito democratico della provincia di Gorizia, che sarebbero felicissime di prendere il suo posto. Anche per molto, ma molto meno di 122.715 euro dichiarati all'anno (inclusi i benefit del ruolo?) di cui 55mila e 150 da versare al partito.
Sul serio: c'è la fila, là fuori...

lunedì 24 maggio 2010

Heartbreak Ridge - Gunny (di Clint Eastwood)

"Sono sporco, incazzato e stanco. Sono uno che mangia filo spinato, piscia napalm e mette una palla in culo a una mosca a 200 metri... per cui va a rompere il cazzo da un'altra parte."

Ma stavolta sono ben due, le battute. Trattandosi di Eastwood...

"Ho bevuto più birre, tirato più cazzotti, pisciato più sangue e scopato più mignotte di voi altri ragazzini messi in insieme. Qui è la mia volontà contro la vostra... e voi avete già perso!".

giovedì 20 maggio 2010

Romeo's Tune

Magari sapete com'è che ti prende certe volte, quando sono anni che non ascolti una canzone eppoi arriva un giorno che te la spari in circolo quelle anta volte senza un motivo apparente, forse solo perché oggi c'è il sole dopo giorni e giorni di pioggia e allora tu ti sei svegliato contento e poi sei sceso veloce al primo piano per vedere come sta la nuova gatta che ieri tua moglie ha portato a casa e così mò sono tre, i gatti in casa, uno più simpatico dell'altro e non è che lo dico perché sono i miei gatti ma perché è vero, giuro; o forse perché la musica che più hai amato nei tuoi golden days ti scorre dentro, da qualche parte, come uno di quei fiumi carsici che sai bene dove nasce e dove sfocia ma ignori del tutto come si comporti nel frattempo.
E insomma dalle parti del mio cuore oggi è sfociata una canzone meravigliosa che stava su un disco del 1979 non dico imperdibile ma nemmeno tanto bello, ché Alive on Arrival, il primo disco di Steve Forbert - perché è di lui che sto parlando - era un piccolo capolavoro e nel terzo c'era Cellophane City tra le altre cose rimarchevoli e insomma Jackrabbit Slim, il secondo, non lo consiglierei a cuor leggero ma.

Ma su Jackrabbit Slim c'era Romeo's Tune che poi sarebbe un giro di piano molto semplice, un po' à la Springsteen (un po' alla Bittan...), con in sottofondo un organo à la Danny Federici (con un po' di fantasia, à la Al Kooper: ma lo dico giusto perché, al suo apparire all'orizzonte della canzone americana fine Settanta, Steve Forbert fu salutato dalla critica come l'ennesimo new Bob Dylan), giusto una linea d'organo, dicevo, e qualche pennellata di chitarra a sottolineare certi passaggi.
Romeo's Tune, insomma, è soprattutto una cosa di tastiere limpidissime come il mattino di oggi (di ieri, ormai) che fu pure una cosa di successo tra il '79 della sua uscita e il 1980, quando raggiunse l'undicesimo posto della classifica di Billboard ma questo a me in fondo interessa molto poco perché sono un grandissimo snob.
Steve Forbert la dedicò a Florence Ballard delle Supremes ma parla, occhio al terzo verso, di una ragazza del Sud, una delle sue parti (Meridian, Mississippi).
È una perla di canzone con un potenziale pop infinito e uno degli incipit più teneri e romantici, a mio parere, di tutta la storia del rock'roll.

Meet me in the middle of the day
Let me hear you say everything's okay
Bring me southern kisses from your room
Meet me in the middle of the night
Let me hear you say everything's alright
Let me smell the moon in your perfume


E insomma non l'avete mai ascoltata, eh?

lunedì 17 maggio 2010

"Certi costi è il mercato che li fa: Mourinho è bravo e perciò costa" (sentita veramente)

Leggo oggi sul giornale che Mourinho, l'allenatore dell'Inter (la famosa squadra di calcio), abita a Bignanico, sul lago di Como, “nella neoclassica Villa Ratti, parco secolare più piscina più padiglioni per gli ospiti più eliporto, alla modica cifra di 200mila euro all'anno”.
Ma arriveranno, i barbari. Arriveranno...

giovedì 13 maggio 2010

Cambi di consonante tra Londra e Parigi

Oggi Enrico Franceschini, corrispondente da Londra del quotidiano la Repubblica, scrive di David Cameron: “È già strano che la conferenza stampa si tenga nel minuscolo giardino di Downing Street invece che all'interno com'è la norma. Ma è senza precedenti che un premier inauguri il governo, sia pure di coalizione, dividendo il podio con il proprio vice. Le apparizioni congiunte continueranno anche in parlamento? «Ma no», si schernisce Cameron, «Nick parlerà a nome del governo solo quando non ci sarò io”.
Cameron si schernisce, capite? Ovvero - dato che schernire significa “farsi beffe di qualcuno o di qualcosa malignamente, con parole sprezzanti e oltraggiose // SIN deridere, dileggiare” - Cameron si fa beffe di sé stesso malignamente, con parole sprezzanti e oltraggiose.

Sempre oggi Giampiero Martinotti, corrispondente da Parigi del quotidiano la Repubblica, scrive della segretaria del Partito socialista francese, Martine Aubry, e delle sue ambizioni presidenziali: “Quanto a sé stessa, la voglia non deve mancarle, malgrado tenti di schermirsi («non sono nata per essere candidata»). Pugnace, ha la dose di egocentrismo indispensabile per lanciarsi nella corsa all'Eliseo”.

Insomma, a differenza di David Cameron, Martine Aubry davanti alla stampa non deride se stessa: si limita – dato che schermirsi significa “cercare di eludere, sottrarsi, sfuggire a qualcuno o a qualcosa” (ad esempio a domande inopportune o imbarazzanti) ma anche “difendersi”, volendo – a eludere, prudentemente, delle domande a cui non ritiene di dover rispondere.
D'altra parte, non viene forse descritta come una donna sempre molto controllata?
Chissà, forse anche al buon David Cameron ieri sarebbe piaciuto schermirsi un po', sottraendosi a domande imbarazzanti o inopportune. Ha deciso invece di prendersi ferocemente per i fondelli davanti ai giornalisti convenuti a Downing Street.
D'altra parte, non viene forse descritto come un uomo a cui piace stupire?

lunedì 10 maggio 2010

Pedagogia


Ma se questi del Bangladesh non hanno mai fatto male a una mosca!

Loro Contento te di stare in una città allo sbaraglio... Non è una questione di razzismo ma di impossibile coesione tra due civiltà lontane anni luce. Ognuno a casa sua... Vedi un po' l'Austria che approccio ha con l'immigrazione e non è questione di destra o sinistra ma solamente di mentalità! La multietnicità è soltanto utopia!!!


Io insisto a non capire cosa vi abbiano fatto: per me è gente mite... No?

Loro L'unica cosa certa è che prima o poi ci scappa lo stupro, l'aggressione ecc. ecc. Poi, caro mio, potrai continuare a sbandierare la tua idea di integrazione e di amicizia con questa gente. Ma prima di tutto quello che dobbiamo fare è fermare la gente come te che ripete a memoria quello che la sinistra va sbandierando. Per voi multiculturalità significa solo prendere altri voti per tenervi stretta una poltrona.


Ma quale poltrona? Io non ho nessuna poltrona... Io vorrei solo capire cosa vi ha fatto 'sta gente. Fanno dei lavori infami in Fincantieri, io solo questo posso dire! Tu ci manderesti tuo figlio a saldare nei bassifondi delle navi? Non credo proprio... Ed è gente che non ha mai fatto male a...

Loro Fatti un giretto per Padova e poi vediamo se ancora la pensi così. La pretesa inutile è quella di farli venire in Italia invece di farli restare al loro paese. Credimi che è una questione di pochissimi anni e poi noi saremo stranieri nel nostro Paese.


Stranieri noi nel nostro Paese? Ma perché mai? Ma quando mai? E poi lasciamo perdere la questione criminalità che, guardate, la Mafia...

Loro I mafiosi sono italiani o stranieri? Mafia albanese (il controllo della prostituzione e del traffico di droga sono sotto il loro esclusivo controllo), mafia cinese (l'immigrazione clandestina e il lavoro minorile sono le loro specialità). I mafiosi sono ANCHE STRANIERI, caro mio. Poi l'idea che hai della parola "Mafia" è ancora quella che telefilm come La Piovra ti hanno inculcato. Mi dispiace ma la realtà è diversa e anzi la mafia siciliana o calabrese sta davvero perdendo punti perché oramai la maggioranza delle attività sono appannaggio dei molti stranieri che vivono in Italia. Gli stupri li fanno anche gli italiani? E' vero, però guarda caso sono gli stranieri (che già nel loro paese hanno fatto queste cose) a essere più numerosi. I furti invece sono opera degli stranieri. Un italiano al massimo è capace di far saltare un bancomat, mentre albanesi e rumeni fanno cose ben peggiori. Guardati meno film polizieschi perché non siamo più negli anni Venti e Al Capone è morto da decenni.


A 'sto punto, però, dovreste prendervela con il Governo...

Loro Prendercela con il Governo? Certo! Con quello di Prodi che ha fatto uscire dalle carceri tutti i delinquenti ed ha fatto entrare in Italia oltre 100.000 clandestini. Tu ripeti solo cose a papera! Come i tuoi amici ripetevano "10 100 1000 Nassirya". Sei della loro stessa pasta e di sicuro sei uno di quelli che frequentano i centri sociali dove si allevano i futuri brigatisti rossi.




Ma quali centri sociali! Ma chi? Io?!? Ma scherziamo? Sentite: 'sta gente, da quando è qui, non ha mai fatto del male a nessuno e non mi pare proprio che abbia la peste...

Loro Non hanno la peste? Strano che malattie come la tubercolosi che erano praticamente debellate (da decenni non era stato più segnalato un caso) siano in aumento! E guarda caso proprio in concomitanza dell'arrivo di molti stranieri. Ah, giusto, siamo noi i BRUTTI SPORCHI E CATTIVI ITALIANI che abbiamo trovato una scusa per non accettare gli stranieri e quindi siamo RAZZISTI.


Ma io non volevo dire questo... Negli immigrati dal Bangladesh io vedo solo della povera gente, degli esseri umani come me e voi: questo volevo dire.

Loro Sono esseri umani come me? Sì, hanno anche loro una testa, due mani e due gambe, però IO NON SONO MUSULMANO e quindi parole come MATRIMONI COMBINATI DALLE FAMIGLIE, BUTTARE L'ACIDO IN FACCIA ALLA MOGLIE CHE NON SI DESIDERA PIU', TRATTARE LE DONNE SOLO COME OGGETTO PER SODDISFARE I PROPRI ISTINTI SESSUALI, tutte queste cose non fanno parte della mia cultura. Loro invece hanno la "cultura" di venire qui e di dettare le loro regole e di trasformare il MIO PAESE in una moschea. Grazie tante, ma fino a prova contraria QUESTO E' IL MIO PAESE E LORO SONO OSPITI! QUINDI, O SI ADEGUANO ACCETTANDO LE NOSTRE REGOLE OPPURE SE NE RIMANGONO A CASA LORO E SONO LIBERI DI FARE QUELLO CHE VOGLIONO. ACCETTARE LE USANZE E CONDIVIDERE LE REGOLE. Io all'estero accetto le regole altrui perché so di essere un ospite e non il padrone di casa. Questo vale in tutto il mondo. O ti adegui o te ne vai! Quando loro accetteranno le nostre usanze, allora sarò il primo a volere che restino qui, e anzi li difenderò se qualcuno vorrà fare loro un torto. Ma finché ci saranno persone "esaltate" e "violente" come te, caro il mio no global, beh, io non starò zitto e penserò prima di tutto a tutelare le persone oneste che in questo Paese CI SONO NATE e non chi CI E' VENUTO PER DELINQUERE.


Il dialogo sopra riportato non è mai avvenuto. Le risposte, però, sono vere: provengono tutte da una pagina di Facebook che si chiama “Monfalcone pulita, piazza vecchia e senza bangla!!!!!!!!!”, uno spazio in cui si racconta di una povera città invasa da immigrati sporchissimi. Uno spazio che, a tutt'oggi, “piace – come si usa dire in Facebook – a 1.216 persone”. Alcune di esse, certo, sono diventate “amici” del tizio che ha messo in piedi 'sta bella impresa solo per potergli dare del razzista (però lui non è mica razzista, ci mancherebbe...), ma i più hanno aderito con molto entusiasmo alla causa. Io mi sono limitato a fare un po' di copia e incolla, a inventarmi qualche domanda (senza sforzarmi troppo, visti contesto e interlocutori, per quanto fittizi siano) e ad arrangiare appena appena la meravigliosa prosa di tali Corrado e Massimiliano. Perché l'ho fatto, vi state chiedendo? Ma solamente per recensire, a modo mio, un libro che non ho letto e che non leggerò mai, Perché siamo antipatici. La sinistra e il complesso dei migliori. L'ha scritto il professor Luca Ricolfi, uno che ha veramente tantissime cose da insegnare alla sinistra.

mercoledì 5 maggio 2010

Scuola e società


- «Prof, ma è vero quello che ho sentito?»
- «Dipende: cos'hai sentito?»
- «Che il presidente del Piemonte non sa con chi confina il Piemonte.»
- «Mah... Era venuta fuori in campagna elettorale, 'sta cosa. Non lo so se è vero... Perché ti interessa?»
- «Niente... Solo che se il presidente del Piemonte non sa con chi confina la sua regione, perché io dovrei sapere con chi confina la Germania?»



P.S.
Tutto vero, eh: parola più, parola meno.

domenica 2 maggio 2010

Parole celebri dalle mie parti (n.83)


Nei tempi antichi, barbari e feroci,
i ladri s'appendevano alle croci:
ma nei presenti tempi più leggiadri
s'appendono le croci in petto ai ladri.

(attribuito a Giuseppe Mazzini)

sabato 1 maggio 2010

Tra questa immensità s'annega il pensier mio

La migliore di oggi (che promette di essere la migliore del mese)? È di Claudio Scajola.


A Repubblica, che gli chiede conto dei suoi rapporti con il corruttore e corrottissimo Angelo Balducci, risponde così: "Balducci... stiamo parlando di uno degli otto gentiluomini del Papa, non so se mi spiego".
E mecojoni! Non so se mi spiego...


P.S.

In ogni caso, il cavallo non beve. Voglio dire... l'opinione pubblica: com'è che non sanziona? Domanda retorica?